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Yeshua

 

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Gesù, Jesus

 
 
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LA CROCE DI SPINE
IL GIUDIZIO DEI LETTORI
 
Email inviata il 22/5/08 dal Sig. Fabrizio di Menfi (AG)

Spett.le Sig. Tranfo,

colgo l'occasione con la presente, per farle i miei più sentiti complimenti per l'ottimo lavoro di ricerca da lei effettuato e concretizzatosi in quello che a personale giudizio, ritengo uno dei migliori libri sul tema mai pubblicati. La quantità impressionante di note, citazioni e riferimenti rendono questo suo libro certamente pregevole per aver condotto uno studio senza i classici luoghi comuni e sensazionalismi scandalistici, e ciò che maggiormente ho avvertito è quel suo tono mai aggressivo o polemico, ma bensì razionale e molto colloquiale, quale fosse un amico che in una discussione, conduce gli ascoltatori all'interno della tematica accompagnando per ogni fatto riportato una adeguata motivazione e nuovi spunti di riflessione. Riflessioni appunto, ed è proprio con questa parola che non posso che restare attonito nello scoprire così tante informazioni capillarmente esposte che con un tono quasi ingenuo pone delle domande che lasciano al suo lettore il compito di doverne dare risposta. Quello che emerge dal libro è una visione del tema, decisamente storiografica, puntigliosa, professionale, e professionale spero vivamente sia anche il tono con il quale coloro che troveranno appigli per contraddirla si faranno avanti, portando come lei le giuste motivazioni e spiegazioni per ogni singolo punto esposto nel suo libro. Ciò che emerge alla fine di questo è un quadro assolutamente disarmante, e non può immaginare la sensazione che ho provato nel leggere questo libro, è stato come udire, una flebile foce al mio orecchio che, come una pacca consolatrice data sulla spalla da un vecchio amico, guardando a tempi migliori esordisce con: E si, caro mio, siamo stati tutti gabbati!.

La pura evidenza di questo libro non lascia spazio a dubbi o incertezze, noi senza alcun dubbio abbiamo perso la capacità nel porre domande e soprattutto di pretendere delle risposte. Nel citare le classiche frasi da messa, non sa che ricordi mi ha portato alla mente, quelli di un giovanotto che ogni sabato andava al catechismo e la domenica mattina in chiesa, e quelle frasi le conosco bene, ogni domenica erano di casa, e non mi è mai capitato di poter udire da quel pulpito, qualcosa che potesse anche solo minimamente porre il dubbio sulla veridicità dei contenuti dei fin troppo sopravvalutati vangeli. La verità è che grazie al nostro retaggio culturale, ai nostri usi e costumi, alle nostre superstizioni e cabale, non siamo in grado più di distinguere la verità dalla menzogna e pur di non interrogarci su ciò che sia vero o falso, preferiamo tirare dritto qualunque cosa succeda. Dopo tutto, se ogniuno di noi dovesse spendere la propria vita per ottenere delle risposte ponendo il medesimo sacrificio fatto da lei per concepire quest'opera, allora probabilmente a questo mondo, nessuno di noi farebbe qualcosa. Ecco perchè usiamo la fede per rispondere a questo bisogno. Il nostro motto sarà: ci sarà qualcun'altro che ricercherà per noi, il nostro unico compito e avere fede e continuare ad avere fede. Essendo io in prima persona obiettivo e molto scettico su gran parte di ciò che la storia ci ha tramandato, non voglio che chi legga  questa sua ricerca possa in qualche modo sviluppare una fede al contrario. Studiosi come lei, Cascioli, Oddifreddi e pochi altri devono essere lo stimolo per continuare la ricerca, non per creare nuove fedi o non fedi. E chi a priori si nega questa possibilità, evitando il dialogo e il confronto di idee, è manchevole di quella facoltà che ha permesso al genere umano di evolversi dallo stadio primitivo; quello stadio di ignoranza che riconosceva al semplice fulmine la vendetta di un dio infinitamente pietoso e terribile.

Ciò che vedo in un libro del genere, rispecchia un pò il vecchio motto di Nietzsche quando dai suoi a volte deliranti testi era capace di far uscire perle di pura saggezza con le parole: " bisogna avere un pò di chaos dentro di se per poter generare un stella danzante". Se potessi inviterei di cuore chiunque a leggerlo, anche solo per curiosità, anche solo per potervi permettere di denigrarlo dall'alto delle vostre conoscenze, perchè il mettersi in discussione rende questa civiltà migliore, non stagnare in antiche obsolete e errate tradizioni. Un qualunque credente che abbia un minimo di obiettività e che non debba necessariamente rinunciare a una visione di dio creatore del tutto, può accedere a una affascinante e molto più coerente visione della storia. Io credo di essere stato sempre ateo fin dalle elementari, e il motivo era molto semplice, era fin troppo chiaro che qualcosa non tornava e che i presupposti per comprendere la storia quale essa è, sono sotto gli occhi di tutti. Alle scuole elementari medie e superiori insegnano come sono nati i culti, come si sono evoluti nel corso della storia e come sono stati interpretati i " segni " dell'onnipotente, ma ciò che non è stato fornito, è il quadro nel suo insieme. Questo libro offre spunti davvero significativi che non solo danno di banali frasi nuovi e più inquietanti risvolti, ma vengono affiancati da una ricerca storica che può essere l'unica via possibile per comprendere ciò che è stato di questo " messia". La fede comincia quando si smette di interrogarsi, quando si preferisce la propria versione, quando si preferisce ignorare qualsiasi legge chimica, fisica, scientifica pur di averne un tornaconto personale. E la storia purtroppo ci ricorda fin troppo spesso dei vari tornaconti della chiesa.

Eppure come ripeto gli indizi ci sono. in un qualsiasi testo troverete riferimenti ai culti dei misteri, o ai semi dei di culture remote presenti in ogni angolo del globo, ma ciò che non vi verrà mai fornito è proprio quell'anello che congiunge quelle culture che sembrano non appartene alla nostra. Nel leggere questo libro le dico la verità, mi è tornato in mente un episodio di cronaca che la dice lunga su questa ricerca da lei condotta. La visione di un messia guerriero sembra assolutamente sciocca e pretestuosaai più, una provocazione ai danni di un simbolo di pace quale è Gesù il Cristo, eppure questa sorta di Che Guevara " de no artri", non nasce certo dalle elucubrazioni mentali di qualche pseudo ricercatore, quale qualcuno già pensa di etichettarle addosso; l'ennesima voce fuori dal coro, la dinastia di Cascioli che continua la sua infame battaglia ai danni della povera chiesa, perchè purtroppo come insegna Orwell, chi dimentica la storia è costretto a riviverla, e così è, basti pensare per l'appunto a quel triste fatto di cronache occorso a Waco nel Texas dove la setta  dei davidiani, capitanati da David Koresh, il cui nome richiamava proprio a Gesù in persona, qualche anno fa, finì sterminata sotto i colpi dell'esercito americano. Allora si parlò di una setta con intenti suicidi, che stava armando un proprio esercito, in difesa della venuta del salvatore, da dove poteva scaturire una simile ideologia? come potevano questi adepti istruire se stessi dalla bibbia se nella bibbia secondo alcuni non viene fuori un messaggio e una interpretazione di cristo di questa portata? come è stato possibile ridurre a un culto da scellerati, l'ideologia di una setta che è parte integrante dello spirito della chiesa stessa, e che la stessa chiesa ha messo in atto durante i suoi secoli bui.

Se davvero esistesse una democrazia a questo mondo, allora gente come lei dovrebbe poter disporre degli adeguati mezzi per poter divulgare le informazione da lei in possesso. Evidentemente come ho già detto, gli interessi finali sono ben più importanti della fede in se.

Spero di poter presto leggere qualche interessante contraddittorio, specie da individui definiti biblisti che vantano il sapere sul uomo peccatore e ignorante. spero in un costruttivo confronto di idee, di una revisione storica e di una sempre più mirata ricerca nella storia. Oltre che nella libertà di poter parlare apertamente di argomenti " tabù" quale da sempre è la religione cattolico-cristiana.

 

Un sincero ringraziamento, per i suoi sforzi ed un invito caloroso a proseguire, la storia futura le darà ragione.

 

 
Email inviata il 22/5/08 dal Sig. Klaus von Bremen di Ferla (SR)

Caro S. Tranfo,

dopo le difficoltà del downloading ho finalmente letto i testi.

Ci siamo scambiati alcune mail nel 2005 e nel 2007.

Rileggendo i testi attuali - molto ricchi, come quelli di prima - avrei, comunque, alcune domande.

Ma prima una riflessione.

In quanto alla figura di 'Gesù', ci sono, come lo vedo io, due 'scuole':

 

- quella miticista (Earl Doherty; T. Frekee P. Gandy (The Jesus Mysteries); lo svedese Roger Viklund)

- quella storicista (Donnini, Cascioli, e lei).

 

E' da rimpiangere che voi tre non scriviate in inglese, e che, dunque, i vostri lettori  rimangano limitati a quelli italofoni.

Peccato, perché, a mio parere, la vostra teoria 'storicista' è di gran lunga superiore a quelle 'miticista'.

Ho tre domande:

 

1) Come ho menzionato in una mail in uno scambio precedente, Doherty, in una mail a me, ha liquidato, con una battuta su un romanzo del '800, 'John of Gamala', di Henty, l'idea cascioliana di Giovanni di Gamala.

Il terzo nel campo, Donnini, pur lavorando con gli stessi concetti di lei e di Cascioli, mi sembra molto più cauto, non spingendosi mai - se ho letto bene - a precisazioni su questa figura.

Lei scrive adesso:

 

Lo studioso L. Cascioli, citato in precedenza, nel riferirsi al personaggio in questione (103), lo identifica con Giovanni di Gamala, pur in assenza di specifiche indicazioni bibliografiche sull'origine di tale nome.

Non avendo dubbi sulla preparazione e la cognizione di causa del citato studioso, abbiamo seguito una traccia, senza sapere se fosse la stessa da lui seguita, e che comunque porta in maniera diretta ed inequivocabile alla conferma del nome di Giovanni.

 

1) Io non ho letto il libro di Cascioli. Come caratterizzerebbe lei la propria posizione sulla figura di Giovanni di Gamala, in confronoto con quella di Cascioli? Cosa vi distingue?

Nei suoi lungi ragionamenti, non è facile, per un lettore come me, che solo di tempo in tempo ritorna a questi problemi, di afferrare l'argomento centrale, quello con cui lei dice, definitivamente: Ecco lui, Gesù. E' Giovanni di Gamala?

 

2) Da dove viene il nome Gesù? La spiegazione sarà nei testi - quelli di prima e quelli di adesso; li ho tutti in due file testo - man non ho trovato un punto chiaro. - Probabilmente colpa mia.

 

3) Donnini dà un ruolo importante a Paolo. Lei sembra - adesso - dargli un ruolo mediamente importante. Cascioli lo vede come un fisicamente handicappato, il quale, non potendo far carriera nella società israeliana, si cerca un'altra via per 'farsi largo'.

Cosa direbbe lei a i suoi due concorrenti nel campo - e specie a Cascioli?

 

Cordiali saluti

 

Klaus von Bremen

 

Risposta di Giancarlo Tranfo

"Nei suoi lungi ragionamenti, non è facile, per un lettore come me, che solo di tempo in tempo ritorna a questi problemi, di afferrare l'argomento centrale, quello con cui lei dice, definitivamente: Ecco lui, Gesù. E' Giovanni di Gamala?"

 

Cascioli non ha ancora chiarito nei suoi libri l’origine di questa convinzione. Io ho seguito un mio percorso e sono arrivato proprio al nome di Giovanni (e non credo sia un caso).

 

Un vago indizio ci viene da una variante testuale di un’antica versione del vangelo di Matteo dove vengono nominati i figli di Maria e appare tra questi Giovanni (nelle versioni successive sostituito da Ioses).

Un fondato sospetto si origina dalla massiccia presenza del nome di Giovanni nei testi neotestamentari (scorie o residui testuali delle pesanti interpolazioni subite dai testi?).

Il Giovanni figlio di Zebedeo, inoltre, ad un’attenta lettura comparata dei canoni si svela essere figlio di Cleopa o Alfeo (in aramaico la differenza tra i due nomi è solo in un carattere) e Cleopa (o Alfeo) era anche il padre degli altri “fratelli apostoli”.

Il “colpo più grosso” è nascosto nel capitolo 5 del mio libro: ho trovato (con l’aiuto di uno studioso toscano straordinario) la descrizione di Giovanni, il riferimento al suo nome e l’accenno alla sua fine IN GUERRA GIUDAICA DI GIUSEPPE FLAVIO!

Era lì, sotto gli occhi di tutti ma nessuno lo aveva notato in quanto facilmente confondibile con Giovanni di Giscala (affarista contrabbandiere e mercenario degli anni della guerra).

Anche i falsari devono aver pensato che Giuseppe avesse inteso riferirsi a lui, oppure l’hanno capito e in ogni caso si sono limitati a favorire l’equivoco con due piccole integrazioni fuorvianti: peccato per loro che, andando a vedere bene cosa scrisse Giuseppe, risulta assolutamente evidente che non ha inteso affatto riferirsi a Giovanni di Giscala ma al figlio primogenito del Galileo.

Purtroppo non posso essere più preciso (anche nel sito, al posto della pubblicazione del capitolo tra gli estratti, c’è una mia nota dove spiego che l’unico canale per conoscere i riferimenti e le argomentazioni di questa analisi, per il momento è soltanto il libro).

Da dove viene il nome Gesù?

Le riporto parte di un capitolo non pubblicato tra gli estratti nel sito:

 

“Il nome Gesù è una traduzione del nome latino "Iesus", il quale, a sua volta, corrisponde al greco "Iasous" .

Lo stesso Yeoshuah veterotestamentario (il cui significato in lingua d’origine è “Dio che aiuta“ o “Salvatore” e corrisponde al greco “Soter”), passando dalla traduzione greca prima e latina poi, fu  tradotto in italiano con Giosuè.

Questo è sufficiente per comprendere quanto il nome di “Gesù” o “Iesus”, al quale la tradizione romano Apostolica riconosce un valore storico, in realtà non sia altro che una libera interpretazione di una radice curiosamente comune ai ceppi linguistici semitico ed ellenistico .

Non si può, infatti, negare l’origine ebraica  del nome e considerare lo stesso come ennesima falsificazione di derivazione ellenistica, in quanto in età messianica (così come nei secoli precedenti) esso era così diffuso nel mondo ebraico da apparire decine di volte, riferito a diversi personaggi, anche di dignità sacerdotale, nelle opere di F. Giuseppe .

Nel II secolo Celso, nel Vero Discorso,  si riferisce al nome Yeshua   non come al reale nome del Messia Giudeo "deificato" dai cristiani, ma come ad una scelta tardiva degli stessi che, fino ad allora, sembra avessero chiamato il loro Soter con vari appellativi (il Signore, Kristos ovvero "Unto") senza mai far ricorso ad un vero nome proprio:  "Colui al quale avete dato il nome di Gesù in realtà non era che il capo di una banda di briganti..." .”

 

Aggiungo inoltre che Yeshua fu il nome di una delle due “controfigure storiche” di Gesù di Nazareth: Yeshua ben Panthera, il messia sacerdotale che fu condannato dal sinedrio nel 73 d.c. alla lapidazione per apostasia e stregoneria. Il suo cadavere, come era d’uso, venne appeso ad una croce ed esposto alla pubblica riprovazione. Fu un predicatore e un “terapeuta” e sia il romano Celso che la letteratura rabbinica ci dicono che apprese le arti magiche in Egitto (le dice niente il nome di “Egiziano” con il quale Flavio Giuseppe indica quel ribelle che dal Monte degli ulivi intendeva piombare in forze su Gerusalemme?).

Con riguardo al personaggio di Paolo di Tarso ed al ruolo dallo stesso svolto, Cosa direbbe lei a i suoi due concorrenti nel campo - e specie a Cascioli?

A mio avviso Paolo fu più che un individuo... un’ideologia!

Alla massiccia presenza del “tredicesimo apostolo” nella letteratura cristiana (canonica, apocrifa, patristica) non corrisponde alcuna traccia registrata dagli storici.

Eppure a quanto ci viene detto, anche lui ne fece di rumore: trasferimenti con ingenti scorte armate, udienze dinnanzi alle autorità politiche ed al sinedrio, tentativi di linciaggio, arresti ecc.!

Con questo non voglio negare che sia esistito un “promotore” particolarmente attivo di quello che definirei come il primo embrione di dell’ideologia esseno- revisionista che avrà ampio sviluppo solo nel II secolo, dopo il fallimento dell’ultima rivolta messianica del “figlio della stella” (135 d.c.), quando il messianismo giudaico dell’attesa si trasformo definitivamente in cristianesimo universale dell’avvento.

In conclusione, io non mi porrei il problema di capire chi fosse Paolo e quanto fosse importante: è molto più importante capire la dinamica di sviluppo di un’ideologia strumentalmente spiegata come frutto del proselitismo  di un individuo.

 

Ringrazio il Sig. Klaus che ha autorizzato la pubblicazione della sua email.

 

G. Tranfo

 

Sintesi espressa dal Sig. Ferruccio di Caserta (straordinario personaggio che si sta prodigando per farmi ottenere interviste radiofoniche e televisive)

La Croce di Spine non è l'ennesima riformulazione di un'ipotesi interpretativa sul Gesù storico.

L'Autore percorre con metodo serio un'iter esegetico di alto profilo tra fonti storiche, testamentarie ed extratestamentarie; ci rivela inediti sorprendenti che scaturiscono da un'analisi ragionata di queste fonti, in particolare delle opere di Giuseppe Flavio, giungendo a conclusioni interessantissime che affascinano la persona curiosa, intellettualmente libera, capace di autonomia di pensiero. Molto correttamente, a mio avviso, Tranfo si astiene dal toccare l'argomento "fede", mantenendosi rigorosamente, nella sua esposizione, sui binari della storia e del ragionamento laico.

Giudizio di Valentina di Milano

 

Il linguaggio è semplice, chiaro e ironico. La trattazione di argomenti non sempre "leggeri" è molto aiutata da una comunicazione diretta.

Non ritengo che ci siano particolari carenze. Gli aspetti trattati sono davvero molti, quindi non penso che fosse possibile approfondirne ulteriormente qualcuno.

Le spiegazioni fornite dall'Autore sono esaustive e condivisibili. Ottimo lavoro di ricerca, molto approfondito che ha influito abbastanza sulle mie convinzioni.

Dovendo esprimere un giudizio posso dire che è un libro accurato. Una ricerca meticolosa e precisa.

Il testo è imperniato sulla ricerca della verità sul personaggio di Gesù di Nazareth, sui fatti narrati nei vangeli e nelle poche, e dubbie, fonti storiche a riguardo.

La soluzione a tale interrogativo viene esplicata con termini chiari ed esempi lampanti pagina dopo pagina. In molti casi la soluzione ai dubbi posti in essere dall’Autore sembra poter trovare una sola spiegazione. E forse la verità è proprio questa.

Personalmente trovo che i risultati siano esaurienti, sufficientemente spiegati ed accettabili.

Chiunque abbia intenzione di affrontare una ricerca storica su Gesù dovrebbe riflettere sulle contraddizioni e sui riferimenti messi in chiaro dal dott. Tranfo. Provi, chi sostiene la verità e la storicità evangelica, ad argomentare con prove altrettanto soddisfacenti il contrario di quello che è sostenuto in questo libro dai toni acuti e sarcastici, diretti e talvolta pungenti.

La validità di quest’opera, a mio parere, sta proprio nel non voler dare risposte senza che siano formulate delle vere e proprie domande. È l’Autore, per primo, a porre in essere gli interrogativi, quelli che qualsiasi difensore del primato di verità canonica dovrebbe rivolgere a sé stesso. Interrogativi che nascono da una disillusa osservazione delle fonti canoniche.

In questo libro ci sono delle spiegazioni, condivisibili o meno. Ma sono risposte schiette, disincantate e coerenti.

Penso che chiunque abbia apprezzato e condiviso la coerenza e la logica delle idee di questo libro non possa che chiedersi questo: può, chi sostiene il contrario, fare altrettanto?

Giudizio di Rolando di Verona

Caro Giancarlo, sto leggendo (studiando e comparando!) con interesse il suo lavoro. Voglio sinceramente riconoscerle un raro pregio: quello di procedere in un modo ordinato e chiaro con l'analisi delle fonti e la loro cronica e logica correlazione; cosa non facile e non di tutti gli studiosi, ma indispensabile per rendere agevole e quindi accattivante, anche per un inesperto in tal campo, la non sempre facile comprensione delle tesi in argomento. In questo, almeno fin dove sono arrivato con la lettura (ma ho ormai la sensazione che tutto proceda così!), la trovo migliore tra tutti gli altri studiosi da me conosciuti. Pensi, che proprio giovedì sera 5 giugno, parlando a tu per tu con Giulio Giorello, questi mi confermava, accompagnando le parole con la mimica e perfino con il contorcersi delle dita, quanto simili argomenti siano impegnativi, ostici e richiedano un'immane fatica.

Ma, me lo lasci dire, ciò che più mi ha avvicinato a Lei ed emotivamente colpito è stata l'intuizione della sincerità delle parole raccolte sotto il titolo: Brevi note di presentazione dell'autore. E' qui che, ancora una volta, la mancanza di risposte oneste e disinteressate o quanto meno il rispetto e la considerazione dovuta per questi grandi interrogativi che la scienza storiografica porta alla luce, da parte di chi non può non essere parte in causa, prolunga una interiore sofferenza nel libro della storie personali. Ma è in pari tempo la prova dello smascheramento dell'Istituzione Falsificatrice. E questa è una conquista di serenità, libertà e dignità in pari rispetto. Non solo, ma costituisce anche uno dei più grandi valori etici nella libera ricerca o/e bisogno del Dio da parte del laico, in quanto introduce il sano e più che logico principio di relativismo di rivelazione, causa la pluralità delle stesse ed altre importanti coordinate che non sto ad elencare. Basti la citazione del grande Virgilio, maestro del cattolico Dante.

Nisus ait: / "Dine hunc ardorem mentibus addunt, / Euryale, an sua cuique deus fit dira cupido? (Eneide IX, 184-185). "Niso si pose la questione: Dimmi, Eurialo, è il dio che infonde questa bruciante idea nel nostro Pensiero o a ciascuno la propria fatale passione gli diviene un dio?"

Ti saluto e ti ringrazio e ti auguro buon lavoro.

 

Giudizio di Salvatore Candura di Castiglione Torinese (TO)

Salve! Non mi piacciono le recensioni lunghe e quindi sarò breve: ho trovato il libro di Tranfo splendido! Raramente mi è capitato di leggere un opera come La croce di spine...un testo completo, coinvolgente, mai banale e sopratutto obbiettivo! Tutti gli argomenti utili vengono presi in esame con una serietà che si incontra di rado e più si va a fondo più la lettura appassiona rapendo il lettore! Concludo questa mia breve esposizione dicendo che sarebbe veramentre utile in un paese civile mettere simili opere da studiare nelle scuole, se possibile senza censure o interpolazioni con le quali la Chiesa è maestra da ormai 2000 anni! Opere come la presente Croce di spine insieme ai capolavori di Deschner, Cascioli, Leo Zen, Donnini, Guignebert, Bultmann, Streminger, Di Nola, Hume, Holbach, Dupuis, Ingersoll, Hitchens, Braschi, Celso, Porfirio, Giuliano, Milesbo, Calimani, Ehrman, Catalano, Pierri, Ascheri, Mannucci, Quinzio, Kahl, Carmichel e molti altri, dovrebbero essere testi fondamentali nelle scuole al posto della patetica ora di religione nella quale viene propinata solo..."La favola di Cristo"!!!

Giudizio di Michele Magno (Germania)

Gentilissimo signor Tranfo

Ho appena finito di leggere "la croce di spine" e sento il dovere di ringraziarla per le ore di costruttiva lettura che mi ha procurato.
Da anni divido la sua idea sulle falsificazioni della chiesa.
Sono un, e questo senza alterigia, profondo conoscitore di Karl-Heinz Deschner nella mia bibblioteca privata sono presenti tutti i suoi scritti (in tedesco).
La vostra opera non è da meno anzi in molte cose e molto più concreta e precisa, specialmente sulle indagini su gli scritti di Giuseppe Flavio.

Mi sembra di avere letto che Lei non ha molta dimestichezza con la lingua tedesca nel caso che le servano delle traduzioni o specificazioni in merito conti sul mio aiuto le mie conoscenze della lingua tedesca è pressochè perfetta (vivo da 40 anni in Germania).

Giudizio di Giorgio Orlandi di Milano

Il Sig. Orlandi alla domanda specifica (riportata nel modulo dei giudizi) sulle carenze riscontrate risponde:

La genesi e il contenuto delle lettere Paoline , gli Atti degli Apostoli e la formazione della nuova dottrina con le relative lotte alle eresie da Costantino in avanti.

Quanto sopra potrebbe essere materiale per una nuova pubblicazione.

Esprime comunque un giudizio positivo su tutto quanto trattato nel libro la cui lettura ha inciso profondamente sulle proprie convinzioni personali.

Riporto integralmente il giudizio complessivo espresso dal Sig. Orlandi:

"Opera esaustiva, trattata con chiarezza, metodo e ordine, e con la serietà di un ricercatore che, nel rispetto delle convinzioni del lettore, si occupa di presentare i fatti senza tentare di orientarne l'opinione. Tale atteggiamento pone l'opera su un piano superiore a quella del collega Cascioli che, al contrario, nei suoi scritti distribuisce a piene mani insulti pesanti e gratuiti allo stesso lettore potenzialmente credente, scadendo nel cattivo gusto e sporcando così una ricerca egualmente degna di interesse."

Grazie Sig. Orlandi, troppo buono, devo però dirle che lo stile di Luigi Cascioli (sicuramente diverso dal mio) non può inficiare o addirittura vanificare il fattivo contributo che lo stesso ha offerto agli studi cristologici cosiddetti "di frontiera".  Dalla conclusione del suo giudizio ritengo che, sebbene contrariato dal lessico di Luigi, condivida comunque questa mia idea.

Giudizio di Alateus (www.alateus.it )

Caro Tranfo,

ho letto e riletto il tuo spledido libro; non voglio perdermi nella banalità di frasi fatte come complimenti e congratulazioni.

Desidero solo augurarti, sinceramente, che tu possa venderne almeno

UN MILIONE DI COPIE.

Ce ne tanto bisogno!!!

Ciao

Alateus

Giudizio di Leto Christian  
dopo appena una settimana ho letto il tuo libro wow sembrava di essere sulle montagne russe, inizi piano e poi ... giri della morte ....
ho finito e mi sento stravolto e pieno di emozioni.
avevo letto il libro di Odifreddi ma è altra cosa (anch'esso bello) avevo letto astroteologia (acharya, tsarion) avevo letto donnini, icke e vari filmati, ma il tuo libro è da considerarsi SOMMA OPERA.
lo rileggo, non vorrei essermi perso qualcosa nella foga.
Di questo devo ringraziare un amico che e lo ha segnalato, e la mia innata capacità di rigettare ciò che è mito, è falso, è subdolo.

grazie a te per l'immane lavoro.

Dalla Genesi: "Dio li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la tessa; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra" su questo concetto dell'uomo dominatore e padrone della natura per divino mandato è stato incentrato il rapporto uomo natura, passando attraverso la sua dissacrazione e al rifiuto dell'origine comune di tutti gli esseri viventi si
arriva ad un antropocentrismo in cui il valore che viene dato alle cose è solo funzione del grado di soddisfazione che l'uomo ricava dal loro utilizzo, rinvigorendo il disprezzo verso la natura.

Se a questo si affianca anche la prigionia della religione dulla mente, è finita.

saluti

 

Giudizio di Alessandro Spallotti
Il Sig. Spallotti, dopo aver letto l'intera opera, non riscontra nella stessa alcuna carenza e ritiene che tutto sia stato trattato in maniera esaustiva e che la stessa abbia determinato una profonda incidenza sulle proprie convinzioni.

Il giudizio personale espresso è il seguente: "sono un suo estimatore e(non sono credente) possiedo il libri di cascioli e di donnini, il suo mi sembra un approfondimento personale e molto interessante, lo sto finendo di leggere, le faccio i miei complimenti"
 

Giudizio di Giorgio Sgotti
Il Sig. Spallotti, dopo aver letto l'intera opera, non riscontra  nella stessa assolutamente alcuna carenza e ritiene la stessa frutto di un gran lavoro che ha inciso profondamente sulle proprie convinzioni.

Il giudizio personale espresso può essere così sintetizzato è un lavoro pragmatico e tecnicamente perfetto. La speranza è che l'Autore sopravviva per un'altra opera di tale capienza.
 

Giudizio di Paolo (Paola- CS)

Paolo non riscontra alcuna carenza nell'opera che ha letto interamente e che considera una chiara e dettagliata stesura dei fatti storici della vicenda cristologica che ha inciso in maniera determinante sulle proprie convinzioni.

Paolo ha rilasciato inoltre il seguente parere: Ottimo impegno di ricerca storica e buona struttura del libro, consiglio di stilare una serie di tabelle sintetiche su ciò che "non è" cristo e la religione cristiana tipo inesistenza delle festività (natale ecc),sacramenti,apparizoni delle madonne, e altro un riferimento dettagliato di tutto quello che non esiste storicamente. Complimenti vivi per il libro.

Giudizio di Fabio (Gatteo- FC)

Caro Sig. Tranfo,è già da tempo che ho terminato il tuo capolavoro,frutto di una approfondita ricerca degna di un grande studioso.Premetto che prima di leggere il tuo libro,avevo già letto Cascioli(sia "La favola di Cristo" che "La morte di Cristo"),e quindi diciamo che gli argomenti trattati non mi erano sconosciuti.

Tuttavia "La croce di spine" approfondisce ulteriormente tutti gli argomenti che riguardano la nascita del cristianesimo e lo studio degli scritti(sia storici che religiosi).

E' inutile che gli stregoni del Vaticano si affannano a dimostrare l'esistenza di un mito:"Gesù" era il figlio di Giuda il Galileo,come emerge in maniera evidente dagli indizi presenti nei vangeli.

Decisiva inoltre la conferma del nome Giovanni,che viene inconfutabilmente dimostrata negli scritti di Flavio.

Dopotutto il silenzio degli storici su questo personaggio che mosse intere folle,compiendo miracoli,causando terremoti,resurrezioni di morti,eclissi,è di per sè un chiaro indizio dell'inesistenza di questo personaggio.

E si dimostra ridicola la Chiesa quando cerca di giustificare questo silenzio sostenendo che il fenomeno "Gesù" non fu preso in considerazione dagli storici,in quanto fatto interno alla popolazione ebraica>...Certo,come no.

G. Flavio però parla della signorina Paolina...

Il libro scorre bene e chiarisce tutti i punti senza lasciare parti oscure o incomprensibili. Insomma,anche per chi non si interessasse di cristianesimo delle origini,non credo avrebbe grosse difficoltà a capire(senza nulla togliere all'elevato livello di studio e approfondimento).

Ti faccio davvero i miei complimenti per questa opera che smaschera definitivamente questa truffa chiamata "cristianesimo",che oltre a contenere una dottrina immorale e assurda (l'uccisione brutale di un figlio secondo un disegno prestabilito dal padre, per la salvezza di terzi...eeehhh??...figlio che poi sarebbe lui stesso dio...quindi un figlio che ingravida la madre ed è figlio di se stesso...alla fine il cristianesimo è una gara teologica a chi la spara più grosse),si rivela un falso storico.

Grazie ancora per questo lavoro e per i tuoi anni di fatiche.

Giudizio di Davide T. (Manfredonia- FG)

Salve. Era da molto tempo ormai che nutrivo seri dubbi su quanto da sempre imposto dalla Chiesa al proprio gregge come "la Verità rivelata". Mi sono interrogato spesso in questo senso, ponendomi molti degli interrogativi ritrovati tra le pagine del libro, davvero notevole in ogni suo aspetto. Ciò che mi rimane dentro è un senso di vuoto, penso comune a molti dei lettori. Ed è proprio questo ineluttabile vuoto che mi porta ad una estrema riflessione, nel tentativo di salvare in qualche modo ciò che di positivo il cristianesimo ha potuto dare al mondo.. Colui che conosciamo da sempre come Yeshua, Gesù o ormai come Giovanni il Galileo, non potrebbe essere stato "vittima", in un certo senso, delle aspettative messianiche/insurrezionaliste del movimento a cui aderiva e a cui sentiva di dover dare delle risposte, pur "percependo" di essere destinato a qualcosa di più grande di cui magari non afferrava completamente il senso? Potrebbero spiegarsi in questo modo le contraddizioni presenti in vari suoi discorsi riportati nei Vangeli? Il messaggio cristiano, sgombro dai dogmi e dalle falsità della Chiesa, ha comunque una valenza positiva universale che a mio avviso ben difficilmente avrebbe potuto germogliare in una "polveriera" come la Palestina di duemila anni fa, se non supportata dalle parole e dalle gesta di un qualche personaggio fuori dal comune in ogni senso. Perchè, in definitiva, "Paolo" avrebbe dovuto anche a distanza di molti anni ispirarsi all'uomo di Gamala, per la costruzione del mito di Gesù Cristo, se questi non avesse realmente compiuto e detto cose non ordinarie, limitandosi ad essere solo un Bin Laden dell'epoca? La fusione dei due messia dell'opera può essere una risposta a questo, ma sarei lieto se l'autore mi manifestasse il suo pensiero in merito a ciò che posso proporre evidentemente solo come una personalissima ipotesi. Ancora complimenti per un'opera davvero unica nel suo genere. 

 

Caro Davide, mi permetto di farle osservare che in effetti il messaggio cristiano non iniziò a germogliare in "una polveriera come la Palestina di duemila anni fa" (dove un messia di caratteristiche simili a quelle a noi note avrebbe fatto in breve una brutta fine...) ma nel "ripensamento addomesticato" in seno alla cultura ellenistico- romana e sulla spinta delle suggestioni archetipali di stampo misterico/orientale di un secolo dopo.

Paolo (che per me fu più un'ideologia che un essere in carne ed ossa) non si ispirò allo sfortunato Giovanni di Gamala ma al più innocuo Gesù (Yeshua) figlio di Miriam e del soldato romano Panthera, personaggio ancora in vita (come attestato negli stessi Atti degli Apostoli) mentre (negli anni 60) l'ideologia paolina si andava diffondendo per contrastare la spinta insurrezionale non ancora sopita dell'irrassegnato popolo ebraico (tale "spinta" si esaurirà soltanto a seguito dell'ultima sfortunata rivolta del 130- 135 condotta dall'ultimo messia: Simeon bar Kochba- il "figlio della stella"). La teologia della quale fu reso portavoce l'enigmatico personaggio di Tarso, è in fondo l'embrione della visione immateriale dell'avvento messianico che troverà più concreto sviluppo in seno al docetismo del II secolo.

Provi ad emendare lettere paoline ed Atti da tutti i riferimenti alla croce e al suo valore salvifico e universale (possibili innesti redazionali del II - III secolo) e scoprirà con stupore che i testi scorrono perfettamente  senza presentare interruzione alcuna.

Con l'occasione la ringrazio moltissimo per le parole di apprezzamento riferite al mio lavoro.

 

Giancarlo Tranfo

Giudizio di Luigi Di Mauro (Nocera Inferiore- SA)

Pubblico con estremo piacere l'unica "nota stonata" a tutt'oggi pervenutami, concedendomi esclusivamente il piccolo privilegio di una breve replica (in caratteri gialli).

Il Sig. Di Mauro, che ha letto esclusivamente gli estratti dell'opera presenti in questo sito web (e forse proprio per questo dovrebbe usare più cautela astenendosi dal dire che "Il testo merita ben poca considerazione"), osserva che "dal testo non si capisce perché si sarebbe montata tutta questa storia, quella di Gesù, falsificando come lei sostiene fatti avvenuti e inventandone altri quando necessario al compimento del progetto".

Lo stesso aggiunge che "Il testo stesso soffre di una palese imparzialità che dovrebbe essere quella di uno studioso, per cadere più volte nell'acrimonia più gratuita.

Infine, a partire dalla storia della "duplicazione egizia" del Pater noster che lei sostiene originariamente dedicato ad Amon, della qual cosa consultando i testi da lei citati non trovo traccia (non i relata refero, ma i testi originali!!!), ho potuto notare diverse carenze nella citazione delle fonti, quando non fantasiose invenzioni. Anche nelle citazioni di Giuseppe Flavio.

A quali "testi originali" si riferisce?  Secondo lei la scoperta di fine 800 di Wallis Budge, documentata  in Egyptian Magic, pg. 116, è da considerare "relata refero" e in tal caso qual'è il "testo originale" da lei consultato? Se Budge avesse fondato sul nulla la sua osservazione, quale sarebbe la fonte che lei ha trovato (sic!) in base alla quale è possibile confutare la stessa? Il nulla?

E ancora, affinchè possa pubblicarle in questo stesso spazio, Le sarei grato se mi indicasse con maggior precisione le accennate "fantasiose invenzioni" soprattutto con riferimento a Giuseppe Flavio. E' chiaro che in mancanza di sue precisazioni, i lettori di questa rubrica non potranno che considerare "fantasiose invenzioni" le sue asserzioni...

 

L'Istituzione chiesa cattolica ha falsificato certamente almeno quanto lei, e questo è certo.

Lei è certo di troppe cose ma, almeno per quanto mi riguarda, le "certezze" non provate, non documentate e semplicemente espresse a seguito di una lettura parziale restano semplici e gratuite illazioni.

Almeno da quella parte c'era un progetto di potere saldamente conquistato e mantenuto da 2000 anni ad oggi. E lei? che ci sta guadagnando?

La soddisfazione di svelare una mistificazione sulla quale esiste "un progetto di potere saldamente conquistato e mantenuto da 2000 anni ad oggi". Le sembra poco?

 

Giancarlo Tranfo