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Yeshua

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LA CROCE DI SPINE

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La "luce", le "tenebre" e il linguaggio evangelico

 

Vale la pena soffermarsi sulla somiglianza tra la terminologia riscontrabile negli scritti di Qumran e quella usata nei Vangeli, con particolare riferimento a quello detto di Giovanni.

Gli esseno zeloti consideravano, se stessi “Figli della Luce” e i loro nemici “Figli delle Tenebre”.

Tali termini sono attribuiti allo stesso Gesù dal quarto Vangelo:

 

Rotoli di Qumran:

"...Per il saggio affinché ammaestri tutti i Figli della Luce... In una sorgente di Luce sono le origini della verità e da una fonte di Tenebra le origini dell'ingiustizia..." (11);


"...allorché i Figli della Luce porranno mano all'attacco contro il partito dei Figli delle Tenebre..."
(12);



Quarto Vangelo:

"...la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perchè non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perchè appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio ..." (13)


"...Camminate mentre avete la Luce, perchè non vi sorprendano le Tenebre; chi cammina nelle Tenebre non sa dove va. Mentre avete la Luce credete nella Luce, per diventare Figli della Luce ..."
(14)


"...Io come luce sono venuto nel mondo, perchè chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre..."
(15).

 

Altri evidenti paralleli possono essere tracciati con riferimento alle "acque vive", nominate nel documento detto "Damasco" e, nel dialogo di Gesù con la Samaritana, con il "principio della creazione maschio e femmina" identicamente citato nello stesso (16).

Lo stesso vale per l’interpretazione del ruolo messianico come strumento di riscatto e di vittoria del bene sul male: gli scritti di Qumran e le parole di Giovanni Battista su Gesù presentano non solo affinità ma identità di vedute.

 

Vangeli

"Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? ... Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco" (17)


Rotoli di Qumran:

 

"egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile, ...giacché questo è il giorno, da lui [Yahweh] determinato da molto tempo per la guerra di sterminio dei figli delle tenebre" (18).

 

Di fronte a queste evidenze, come è possibile pensare che il Gesù neotestamentario che parla la lingua essena, condividendo con la Comunità di Qumran la visione apocalittica e la prospettiva escatologica dell’avvento del Regno, le espressioni di pensiero, le aspettative, le certezze, le tensioni e le contrapposizioni ideologiche all’ebraismo ufficiale, possa non avere nulla a che fare con questa?